La Piattaforma nasce con lo scopo di mettere in RETE tutti i soggetti coinvolti nel "Protocollo Interistituzionale" per il contrasto della Violenza di Genere.
Azioni principali: comunicazione, formazione, aggiornamento, scambio informazioni e monitoraggio.

All’Istituto della Polizia di Nettuno il progetto contro la violenza di genere

Violenza sulle donne e sui minori, nonchè ogni tipo di sopraffazione umana, ben 30 comuni del territorio si uniscono per fare “Rete”. Nei centri dei Castelli e del Litorale di Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno, sorgono sempre nuovi strumenti a sostegno della “Rete” di accoglienza, ascolto e per la protezione delle vittime della violenza di genere e di quelle in particolari condizioni di vulnerabilità.

Coinvolte decine di Istituzioni pubbliche e numerose associazioni territoriali. Entra così nel vivo il protocollo operativo inter istituzionale siglato dalle principali Istituzioni pubbliche del territorio (Tribunale di Velletri, Procura della Repubblica veliterna, il Tribunale per i minorenni di Roma, la Procura della Repubblica per i minorenni di Roma, la Direzione Generale Ufficio scolastico regionale per il Lazio, la direzione Generale Asl Roma 6, la Questura di Roma, il Comando provinciale Carabinieri di Roma e i trenta Comuni dei Castelli Romani e del litorale che ricadono nella giurisdizione del Tribunale ordinario di Velletri, per il tramite dei Comandi di Polizia Locale e gli uffici dei Servizi Sociali, progetto che coinvolge anche numerosi Enti privati e Associazioni del territorio, da anni impegnati nella lotta alla violenza di genere.

Questa ampia sinergia serve a fornire alla comunità un supporto ancora più immediato, qualificato e concreto, anche, attraverso l’utilizzo di nuovi strumenti per conseguire gli obiettivi del protocollo inter istituzionale per la promozione di azioni e politiche attive, finalizzate alla prevenzione e contrasto della violenza sulle donne e minori e alla rete di una realizzazione di una rete di accoglienza, ascolto, protezione delle vittime di violenza di genere e di quelle in condizioni di particolare vulnerabilità.

A tre anni dalla sottoscrizione del protocollo, vista l’attuale contingenza sociale ed economica particolarmente aggravata dagli effetti della pandemia, si rende ancora più necessario, un sistema integrato che metta in comunicazione i principali interlocutori coinvolti, dalle autorità giudiziarie agli operatori dei servizi sociali e alle forze dell’ordine nella prevenzione e protezione delle vittime.

Un sistema integrato e capillare sul territorio, coordinato dal Procuratore della Repubblica di Velletri, Giancarlo Amato, che ha convocato il prossimo martedì 28 settembre alle ore 9,30, presso l’Istituto per ispettori della Polizia di Stato di Nettuno, i firmatari del Protocollo.

Un incontro finalizzato a verificare le attività svolte e i risultati conseguiti ad oggi ed a presentare la nuova piattaforma operativa inter istituzionale. Perché la rete operi a regime è essenziale fornire nuovi strumenti che servono a consolidare, fortificare, rafforzare, sviluppare, le attività poste in essere fino ad oggi.

In merito il procuratore capo della procura presso il Tribunale di Velletri, Giancarlo Amato (nella foto sopra) ha dichiarato: «L’argomento che sarà affrontato nella riunione di martedì prossimo nell’ambito del Protocollo Operativo Inter istituzionale, presenta molteplici profili di grande attualità ed interesse, sia giudiziario che sociale. Il coordinamento della Procura della Repubblica, nonché la partecipazione dei Capi di alcuni Uffici giudiziari del distretto laziale, oltre ad appartenenti qualificati di polizia giudiziaria, testimoniano dell’attenzione riservata alla fase “repressiva” dei reati, purtroppo in crescita inquietante, consumati in danno delle vittime della violenza di genere e di quelle che versano in particolari condizioni di vulnerabilità. Il Protocollo, tuttavia, ha ambizione di operare a livello molto più elevato, a tal fine coinvolgendo le altre istituzioni interessate, sia pur sotto diverso profilo, al contrasto del medesimo fenomeno, basti pensare agli Uffici dei servizi sociali, per la indispensabile opera di accoglienza, ascolto e protezione delle vittime, ed ai servizi scolastici, chiamati ad una collaborazione di tipo educativo e preventivo che sappia infondere nei giovani quei valori generali di legalità in grado di rappresentare gli anticorpi più efficaci contro odiose condotte di violenza e sopraffazione in danno di soggetti particolarmente esposti ed indifesi. Questo tentativo di affrontare un grave fenomeno tutti insieme, attraverso una rete che colleghi tra loro e favorisca l’interazione dei vari soggetti istituzionali preposti, con una Piattaforma operativa comune, rappresenta il punto più qualificante di un progetto che essendo rivolto in favore di tutti gli abitanti del circondario di Velletri, meriterebbe di ottenere dagli organi di informazione interessati alla “copertura” mediatica di tale area il più adeguato risalto».

Il progetto è curato dal team operativo della procura, composto dal luogotenente dei carabinieri Marco Guerra, dal commissario capo della polizia locale di Albano Maria Luisa De Marco, dall’assistente capo della polizia locale di Frascati Cristina Lozzi e dalla dirigente dei servizi sociali della Asl Roma 6 Paola Capoleva.

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